In un articolo di TheGuardian.com del 2 luglio 2014, si sottolinea che il video è destinato a diventare il futuro delcontent marketing. Entro il 2017 i video costituiranno il 69% di tutto il traffico internet consumer, secondo Cisco.

Questo strumento, infatti, rappresenta per le persone un mezzo basilare per soddisfare i propri bisogni di informazione e di intrattenimento, e le imprese che non lo inseriranno nelle loro strategie di marketing, lo faranno a loro rischio e pericolo.

Vari studi comunque dimostrano che più della metà delle aziende stanno già facendo uso del mezzo. Nielsen sostiene che il 64% dei responsabili marketing delle aziende si aspetta che il video dominerà la loro comunicazione nel prossimo futuro.
Secondo un report di Animoto.com, il 64% degli intervistati trova utile guardare i video per saperne di più su una società da cui possono acquistare, mentre il 58% ritiene che le aziende che producono contenuti video siano più affidabili.

Ma il video può essere appetibile per le piccole imprese? Assolutamente sì. I costi di produzione sono diminuiti in modo significativo, grazie anche alle nuove tecnologie. Naturalmente occorre sempre tenere presente chi è il nostro pubblico. Bisogna sempre accertarsi che il mezzo scelto sia il più idoneo a trasmettere il nostro messaggio, altrimenti si sta sprecando tempo.

Per sfruttare appieno il potenziale dei video, è necessario renderli facilmente trovabili e condivisibili da parte degli utenti. Promuoviamoli su più canali, non trascuriamo i social media e soprattutto i device mobili come tablet e smartphone. Ooyala ha rilevato che nel solo 2013 la quota di consumo di video tra i possessori di smartphone è aumentata del 41%.

Probabilmente qualcuno si chiederà che cosa ci può essere di coinvolgente nei video B2B. Se ben pensati anche le imprese B2B possono usare i video per aumentare la notorietà del marchio, coinvolgere gli utenti del web e generare contatti qualificati. A questo punto è la creatività la sfida intangibile da superare.

Quali format possono aiutarci ad aumentare le vendite e potenziare il marketing nelle varie fasi del percorso del compratore?

  1. Dimostrazioni di prodotti
    Molti potenziali clienti preferiscono fare personali ricerche in internet che non parlare con un venditore o sfogliare le pagine di un catalogo cartaceo. Fornendo video coinvolgenti che evidenziano gli usi e i benefici dei propri prodotti, creeremo una “libreria” di video utili per le diverse fasi del processo di acquisto dei nostri potenziali clienti. Tali video non solo soddisferanno un immediato bisogno di informazione, ma saranno utili in termini di ricerca sui motori (a patto di ben ottimizzare le pagine in cui verranno pubblicati).
  2. Successi raggiunti dai clienti
    Si presume che i nostri clienti siano soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto o stiamo facendo per loro. I clienti amano parlare di se stessi e dei propri successi. Impostiamo quindi un’intervista che metta in luce questi successi, grazie anche al nostro lavoro. Non solo sarà un video che i clienti ameranno condividere e diffondere, ma servirà da preziosa referenza per il reparto vendite. Il video infatti prova che la nostra azienda sa cosa sta facendo e ha ottenuto successi nel settore. Effetto ottenuto? Una forte credibilità.
  3. Cosa succede dietro le quinte?
    Possiamo mostrare ai clienti le tappe di sviluppo e commercializzazione del prodotto più noto o venduto, le varie fasi di un progetto con brevi interviste ai protagonisti coinvolti: evidenziare ciò che di solito rimane nascosto può essere interessante e – perché no? – affascinante per i nostri clienti.
  4. Interviste a esperti o influenzatori
    Pensiamo a quelle persone – giornalisti, studiosi, blogger, tecnici, architetti, ecc. – esperte in un certo settore e intervistiamole. Le domande da fare possiamo chiederle direttamente ai nostri clienti attraverso Twitter o una newsletter. Focalizzarsi su coloro che hanno un grande seguito in rete, contribuirà la promozione del video una volta pubblicato.
    Intervistiamoli sulle loro esperienze, sui trend di settore o del mercato, sulle best practice da adottare, puntando a un’informazione ricca e approfondita: in questo modo i video potrebbero essere condivisi o linkati dalle pubblicazioni di settore (rafforzando la visibilità sui motori di ricerca).
  5. Video di eventi o conferenze
    Partecipiamo a un evento che potrebbe interessare anche i nostri clienti? Noi stessi o un nostri collega/collaboratore tiene un intervento in qualche conferenza? Anche in questo caso i video soddisfano la curiosità e il desiderio di essere aggiornati sulle tendenze del settore o sulle recenti innovazioni tecnologiche. Scopriamo ciò che il pubblico cerca nei motori di ricerca o di cosa sta discutendo nei social network per ottimizzare il contenuto da creare.
  6. Video FAQ
    Brevi video in cui rispondere alle domande più frequenti ricevute dal nostro reparto vendite o assistenza. Un altro modo per dimostrare come la nostra azienda aiuta i clienti.
  7. Visita guidata all’impianto di produzione
    Per molte aziende di produzione può essere utile mostrare come operano. Questo non significa un video di 5 minuti bloccato su una singola inquadratura senza nessun commento o spiegazione, ma un tour guidato in cui far vedere i propri processi produttivi, sottolineando ciò che si fa in modo diverso dai propri concorrenti.

L’elenco ovviamente non ha nessuna pretesa di essere definitivo. Prima di produrre i video, ricordiamoci di avere una piano di distribuzione. È fondamentale che il video sia caricato almeno su YouTube e incorporato in qualche pagina del sito web. Pagina da promuovere via email e sui social media, per amplificarne la visibilità.
Un ultimo consiglio? Realizza delle forti call-to-action per raccogliere contatti interessati e se hai bisogno di aiutocontattami!

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