Blog, Facebook, e-newsletter: una breve panoramica sui principali canali utili a diffondere i contenuti della nostra azienda e sull’opportunità di costruire un calendario editoriale. Terza parte.

Articolo pubblicato da Nuova Finestra

Una calamita per attrarre clienti

Nello sviluppare una strategia di content marketing ci troveremo di fronte alle domande: dove condividere i nostri contenuti? In quali social network dobbiamo essere presenti? Ricordiamoci che una strategia sarà tanto più efficace quanto più riuscirà a integrare i canali utilizzati dai nostri potenziali clienti.
Se i nostri clienti frequentano sei canali, dobbiamo essere presenti su tutti e sei? Dipende. Occorre valutare i propri obiettivi e le risorse a disposizione, ossia tempo/budget che possiamo investire.
Vediamo le piattaforme principali per capire meglio come muoversi e come sfruttarle a nostro vantaggio.
Una calamita per attrarre clienti

Diffondere i propri contenuti Blog. Il blog è un sito che consente di dar vita a un vero e proprio dialogo con clienti effettivi e potenziali. Permette di raccontare con parole, immagini e video come l’esperienza e le competenze dell’azienda possono essere utili ai propri clienti. È lo strumento ideale per farsi percepire come esperti di un determinato settore, risolvere i problemi dei clienti, offrire informazioni su nuovi prodotti, ricevere feed-back, costruire una relazione di fiducia. Fornire contenuti di qualità e costantemente aggiornati, infine, migliora il posizionamento nei motori di ricerca, aumentando traffico e visibilità.
Per valutare l’opportunità di avere un blog o meno, è possibile pubblicarne uno per un periodo di tempo stabilito, per esempio in occasione di un evento o del lancio di un nuovo prodotto. Al termine dell’iniziativa è possibile chiudere il blog, analizzarne i
risultati e valutare l’utilità di renderlo uno strumento stabile per la comunicazione dell’azienda.
Un consiglio: non aprire un blog su spazi che non siano di proprietà dell’azienda. Evitiamo quindi le piattaforme gratuite.
Facebook. Stiamo parlando del social network per eccellenza: 900 milioni circa gli iscritti nel mondo, mentre nel nostro Paese le statistiche rilevano che un italiano su tre si collega ogni mese. Aprendo una pagina ufficiale, un’azienda può interagire in modo più dinamico con i clienti, caricando aggiornamenti, foto e video in modo semplice e immediato. Perché un utente segue la pagina di un’azienda? Per avere un contatto con essa, trovare contenuti interessanti da condividere con il proprio network, venire a conoscenza dell’esistenza di offerte speciali. Ricordatevi di dare ampio spazio all’interazione attraverso contenuti che coinvolgano e richiedano risposte. L’aggiornamento dev’essere frequente e occorre rispondere ai commenti in tempi brevi.
Facebook mette a disposizione un servizio di statistiche – Facebook Insights – per monitorare l’efficacia delle nostre azioni e valutare quale contenuto ottiene maggiori preferenze.
Vi è anche la possibilità di sviluppare campagne pubblicitarie a pagamento anche se la loro efficacia è tutta da testare. Per maggiori informazioni e attivare una campagna: www.facebook.com/advertising.Una calamita per attrarre clienti
Google+. Lanciato a metà 2011 è la risposta di Google a Facebook. A giudizio degli utenti americani Google+ sarebbe il migliore dei social network più popolari piazzandosi primo nella classifica American Customer Satisfaction Index, mentre Facebook si ritrova alla fine della lista. Nonostante questo Facebook trionfa per utenti attivi: 900 milioni contro i 150 di Google+.
Perché quindi prendere in considerazione Google+? Perché è sempre più integrato con gli altri prodotti di casa Google. Del resto la società di Mountain View ha già promesso che arriverà, probabilmente entro fine anno, una piattaforma sociale studiata appositamente per le aziende. Può essere opportuno, pertanto, aprire una propria pagina aziendale su Google+ per non farsi trovare impreparati e sfruttare i futuri sviluppi della piattaforma.
Dal punto di vista del funzionamento Google+ ‘lavora’ come Facebook anche se permette di organizzare il proprio network in cerchie di affinità (lavoro, amici, famiglia ecc.) e diffondere aggiornamenti e contenuti segmentati.
Twitter. Più che un social network, Twitter può essere considerato un servizio di microblogging, un info network che consente aggiornamenti non più lunghi di 140 caratteri (i cosiddetti tweet, ‘cinguettii’). Twitter nasce per raccontare cosa sta succedendo in questo momento (molto spesso gli aggiornamenti avvengono attraverso smartphone o altri device mobili), pertanto è ideale per la copertura di eventi live (meeting, convention, fiere, road show, ecc.). Per questa sua caratteristica, inoltre, ci si aspetta frequenti aggiornamenti, anche più volte al giorno: con Twitter quindi è possibile diffondere in modo veloce nuovi prodotti, offerte e promozioni, rilanciare i contenuti di blog o altri social network. È un ottimo strumento di customer service e consente di condurre ricerche di mercato facendo domande o chiedendo feedback alle persone che ci seguono.

Una calamita per attrarre clienti

Pinterest. È un social network in ascesa:

alcune fonti parlano di più 145% nel 2012 rispetto al 2011 per numero di utenti e un totale di oltre 380mila visitatori unici nel mese di aprile 2012. Il crescente successo di Pinterest si spiega perché è un social network incentrato sulle immagini – i cosiddetti “pin” – contenuti più evocativi e che trasmettono più facilmente un’emozione rispetto a un testo scritto. La piattaforma è perfetta per mostrare i prodotti, soprattutto se sono categorizzabili per aspetti come la forma, il colore, il nome, il design, ecc. Le immagini sono organizzate in board (bacheche o cartelle) permettendo così una suddivisione dei prodotti più originale e creativa rispetto al sito web. È importante non essere troppo autoreferenziali: le immagini pubblicate devono essere un modo per attrarre utenti e creare una community attorno all’azienda. Se siete un produttore di porte interne inserite immagini riguardanti il design o le tendenze nell’arredamento per creare interesse e curiosità che troveranno risposta nel sito web o nel blog.
I contenuti possono essere pubblicati automaticamente anche su altre piattaforme social, come Facebook e Twitter. I link dei pin al sito web dell’azienda sono indicizzati dai motori di ricerca: in questo modo si ottiene maggiore visibilità per il sito web ufficiale.

Una calamita per attrarre clienti
YouTube. Probabilmente il social media più conosciuto e frequentato: stando a quanto afferma Google – dal 2005 società proprietaria di questa piattaforma – l’utente medio di Youtube resta collegato al sito per 164 minuti al giorno, per contro gli spettatori guardano la Tv per soli 130 minuti al giorno. YouTube è dedicato alla condivisione di filmati, consente di caricare, votare e commentare i video e rimanere in contatto con gli altri utenti.
YouTube può essere utile a un’azienda per raccontarsi e raccontare la propria presenza a fiere, eventi; per mostrare l’inaugurazione di uno showroom o le immagini in anteprima di un nuovo prodotto (monitorandone le reazioni); per fornire istruzioni d’uso o manutenzione del serramento; per accreditarsi come fonte autorevole attraverso tutorial o brevi corsi su uno o più argomenti del settore.
Infine ha una notevole importanza nel farsi trovare dai motori di ricerca, Google in testa. Slideshare, Issuu, Scribd. Sono piattaforme che consentono di condividere documenti. Su Slideshare è possibile caricare slide con tutorial, corsi e approfondimenti tecnici; su Issuu possiamo caricare il pdf di depliant, brochure o magazine, che potremo rendere visibili sul nostro sito web o sul blog con il cosiddetto effetto ‘volta-pagina’; su Scribd infine è possibile condividere ebook, white paper o case study. Attraverso questi siti l’azienda può accreditarsi come fonte seria e autorevole nel proprio settore condividendo informazioni, competenze, assistenza.
Newsletter elettronica. Nonostante non sia un social media, continua ad avere un ruolo efficace per comunicare regolarmente e sviluppare le relazioni con clienti attuali e potenziali, veicolando contenuti che devono essere ben focalizzati sulle esigenze informative dei destinatari. Di solito si spediscono via email il titolo e un breve paragrafo di alcuni articoli con relativo link al proprio sito web per la lettura integrale della notizia. Molto spesso, prima di aprire l’email, il destinatario scorre un’anteprima dei contenuti: importante quindi inserire le notizie più importanti in testa all’email. Per rendere più elegante l’aspetto della newsletter, spesso gli articoli sono accompagnati da immagini e ordinati secondo particolari lay-out. La periodicità è settimanale, quindicinale o mensile. Più il contenuto editoriale è di qualità e risponde alle effettive richieste degli utenti e più quest’ultimi saranno sensibili verso le richieste dell’azienda: iscriversi al sito per scaricare un white paper, richiedere maggiori informazioni ecc. Attenzione: chiedere sempre il consenso prima di inviare la newsletter.
Aiutiamoci con un calendario editoriale
Strutturare un calendario editoriale può aiutarci a pianificare, produrre e pubblicare i contenuti. Attraverso tale strumento riusciamo a tenere traccia non solo di quando e cosa pubblicare, ma anche di cosa è già stato condiviso e ciò che resta da fare, mantenendo così i nostri contenuti coerenti e pertinenti.
Come programma può essere utilizzato Excel. È utile avere più calendari editoriali: uno che consenta di avere sotto occhio la situazione complessiva e calendari separati per le singole attività (aggiornamento del blog, della pagina Facebook ecc.), con le informazioni del singolo aggiornamento (data di inserimento, titolo, parole chiave, tag, obiettivi, inviti all’azione, feedback ricevuti). Un altro consiglio: programmate gli aggiornamenti per i prossimo tre mesi. Mantenere un tale lasso di tempo vi permetterà una certa flessibilità nel modificare il calendario in base a nuovi obiettivi strategici: lancio di un nuovo prodotto, partecipazione a una fiera, ecc. Ma soprattutto eviterete il maggior rischio del content marketing: rimanere senza contenuti da condividere!

 

Note:

1) www.fusionspark.com/blog/