Il sito è sempre più spesso uno strumento molto utile per un’azienda e gli è chiesto di assolvere a numerose funzioni come ad esempio diffondere il marchio, promuovere i prodotti, informare i clienti, aggiornare i rivenditori, raccogliere e controllare le lamentele di chi dopo aver acquistato un nostro prodotto ha avuto dei problemi e molto altro.
Articolo pubblicato da Nuova Finestra
Questa complessità di funzioni comporta una gamma articolata di parametri da controllare per comprendere se il tuo sito è efficace e per decidere e gestire le necessarie migliorie da apportare.
Pensa al perché hai deciso di investire in un sito, ad esempio: perché ce l’hanno tutti, perché se sei una buona azienda non puoi non avere un sito internet, ma anche per vendere di più, per incrementare i guadagni, per sostituire con il web i costosi cataloghi che devono essere totalmente ristampati quando un singolo prodotto è rinnovato, per mantenere costanti i contatti con i propri venditori o rivenditori, per arrivare direttamente al cliente finale, … perché molti usano internet per informarsi prima di decidere un acquisto.
Già osservando queste ipotesi è intuibile che dal proprio sito si attendono risultati numerosi e concreti, i parametri da considerare sono quindi molti e vanno applicati in contemporanea.
Di seguito ne riporto alcuni: non tutti.
Fortunatamente molti dati e grafici, di cui leggerete in questo articolo, possono essere tuoi grazie ad Analytics: una risorsa gratuita e disponibile a tutti.
Per avere una veloce idea di questo strumento puoi vedere il filmato di presentazione collegandoti a http://www.google.it/intl/it_ALL/analytics/tour.html, il tour che dura all’incirca cinque minuti è commentato in inglese ma sono presenti i sottotitoli in italiano.
Quanti nuovi contatti e quanti ordini hai avuto nei sei mesi successivi ai sostanziali cambiamenti nel tuo sito?
Il sito, quando è progettato in stretta collaborazione tra l’agenzia di comunicazione e l’azienda, produce risultati concreti. La collaborazione è fondamentale perché mentre l’agenzia conosce le regole di un’efficace comunicazione e le sa applicare all’ambiente internet, l’azienda conosce i suoi prodotti, i suoi clienti e gli obiettivi che vuole raggiungere. Un sito costruito in questo modo lavora bene e contribuisce in collaborazione con tutti gli altri strumenti di comunicazione dell’azienda (come pubblicità, cataloghi, depliant, ecc.) a far conoscere la tua azienda, i suoi prodotti e a vendere. Abituati a mettere in relazione gli interventi sostanziali al tuo sito con le chiamate che arrivano al tuo centralino e il numero di ordini ricevuti, per comprendere se tali cambiamenti sono stati negativi o positivi e in quest’ultimo caso insisti su questa strada.
Quanti accessi al tuo sito ci sono stati a seguito di una campagna specifica?
Internet a differenza di altri strumenti permette di essere misurato. Ad esempio, quando pubblichi una pubblicità su una rivista piuttosto che su un’altra è difficile sapere con precisione quale sia la scelta più efficace, in internet puoi. Se pubblichi un banner su un portale, ad esempio guidafinestra.it, edilportale.com o lavorincasa.it, puoi vedere immediatamente se c’è una differenza nel numero di visite. In pratica puoi sapere se l’iniziativa è stata un insuccesso. Puoi anche sapere se è meglio pubblicare un banner in un sito piuttosto che in un altro.
Quando l’iniziativa prende il via in internet – come un banner, una newsletter o una pagina dedicata a un tuo prodotto in un portale di settore – puoi sapere esattamente quante visite sono state generate dall’iniziativa (327 visite? Solo 7 visite? Nessuna?). Se l’iniziativa avviene invece in altro modo come ad esempio una pagina pubblicitaria in una rivista o un manifesto in un centro commerciale puoi comunque avere un’idea generale dell’interesse suscitato, vedendo se è avvenuto o meno un incremento delle visite nel sito. Puoi anche osservare se l’interruzione della pubblicazione degli annunci pubblicitari comporta la diminuzione di visite.
Fig-1 Visite giornaliere al sito dell’azienda.

Fig.1 Mettendo a confronto (in azzurro) il periodo di tempo successivo all’iniziativa di inserire alcune schede prodotto in un portale di settore, al periodo precedente (segnalato in verde) si vede come l’iniziativa ha portato a un incremento nel numero delle visite.Fig-2 Visite al sito, confronto tra due periodi

Fig.2 Confrontando un arco di tempo uguale si nota come nel 2009, segnalato in azzurro, le visite al sito siano state più numerose rispetto al 2008 evidenziato in verde. La differenza può essere ricollegata all’intensificata campagna di comunicazione sia sulla stampa sia in internet intrapresa dall’azienda nel corso del 2009 .
Gli accessi a seguito di una campagna sono quelli desiderati?
Per un sito ricevere numerose visite è importante, ma questo non è il suo unico scopo. Un sito deve favorire le vendite o informare. Se sul sito è presente una pagina del servizio di assistenza post vendita, in cui si spiega come risolvere i problemi più comuni, il carico di lavoro del personale diminuirà permettendo di impegnarlo in altre attività.
Un modo per verificare se un’iniziativa ha attratto persone interessate al nostro prodotto è confrontare un periodo di tempo antecedente all’iniziativa (nei grafici è segnalato in verde) e uno successivo (segnalato in azzurro) e osservare se il numero di pagine visitate è costante o superiore alla media del sito, o al contrario se aumentano i rimbalzi cioè se il navigatore appena arrivato esce immediatamente dal sito perché non trova quello che si aspetta.
La frequenza(Fig.4) di rimbalzo indica la percentuale di visite di una sola pagina, quindi le visite in cui il navigatore lascia il sito appena entrato. Questo parametro è un indicatore della qualità delle visite, se la frequenza di rimbalzo è elevata in genere indica che le pagine di entrata non vengono giudicate pertinenti dai visitatori. Nel grafico è evidente come la frequenza di rimbalzo dell’anno in corso (segnalata in azzurro) sia la metà rispetto all’anno precedente (in verde); questo risultato si ottiene facendo coincidere i contenuti della pagina di destinazione ai vari annunci (ad esempio pubblicità o banner).
Fig-5 Schematizzazione del rimbalzo
Quanto è usato il sito dai tuoi venditori e rivenditori?
Se il sito è valido e ricco di materiale interessante sarà visitato ripetutamente anche dai tuoi agenti e rivenditori. Puoi sapere “se”, “chi” e “cosa” visitano controllando i dati di accesso al sito. Se queste visite hanno una buona frequenza si può pensare di eliminare la stampa di parte del materiale informativo a loro dedicato per diffonderlo unicamente attraverso internet, magari inserito in un’area riservata alla quale si può accedere solo con una password. Questo sistema rende l’aggiornamento, ad esempio delle schede prodotto o delle iniziative aziendali, più economico e rapido.
Fino a poco tempo fa non si lavorava con il web, quindi bisogna mostrare ad agenti e rivenditori le potenzialità del sito, ricordando ripetutamente e in tempi differenti la varietà di risorse disponibili. Se il sito è dotato di particolari software per il calcolo dei preventivi oppure per valutare il vantaggio che il cliente finale ottiene dall’acquisto di un nostro prodotto ad esempio il calcolo del risparmio energetico ottenuto dalla sostituzione di vecchi infissi con nuovi va mostrato il loro funzionamento in modo dettagliato, presentando alcune simulazioni.
Che tipo di visite ricevi? Sono più privati o aziende? Sono potenziali clienti o concorrenti?
I dati relativi alle visite ricevute indicano anche “chi” visita il tuo sito: se si tratta di un’azienda, uno studio di architettura o un professionista puoi vedere di chi si tratta perché si può leggere quella che è definita ubicazione di rete che corrisponde a come è registrato il sito della persona che ha navigato nel tuo di sito (ad esempio “Studio di Architettura Rossi srl”);
se invece il navigatore non dispone di un sito si vedrà come ubicazione di rete un generico “telecom italia s.p.a.”, “fastweb” oppure “tiscali spa”. Questo ci fa intuire che si tratta di privati che non dispongono di un loro sito.
Se sei interessato alle aziende o ai professionisti ma ricevi solo visite di privati significa che il tuo sito necessita di una revisione del linguaggio e dei contenuti. Entrambi, ad esempio, dovranno diventare più tecnici e specifici.
E se è un concorrente a navigare nelle tue pagine? Nessuna paura: se vedi che la sua visita è profonda e accurata significa che il tuo sito è veramente buono. Non devi temere che ti rubi dei segreti o ti copi,perché i primi non sono in internet mentre come dice il proverbio “Chi va drio ai altri no passa mai avanti” (Chi segue dietro agli altri non passa mai davanti. Facendo i gregari non si fa carriera).
Qual è la provenienza geografica delle visite?
Le visite al tuo sito è bene che provengano dalle aree geografiche di interesse economico per la tua azienda: è inutile che riguardino l’intero territorio nazionale se operi unicamente in una regione. Devi quindi intervenire nel sito, ad esempio specificando le città in cui sono presenti tuoi showroom, oppure le zone raggiunte dai tuoi agenti e coperte da rivenditori.
I tre esempi mostrati (Fig-6) appartengono ad altrettanti siti che ho creato:
il primo sito, da sinistra, appartiene a un’agenzia di traduzione e interpretariato che opera prevalentemente nel Veneto;
il secondo è di un artigiano che agisce in Lombardia ed Emilia
l’ultimo invece è di un’industria che aspira a coprire l’intero territorio nazionale
Fig-6 Esempi di provenienza delle visite al sito
Fig.6 Queste carte geografiche visualizzano i dati relativi al volume delle visite in base all’area geografica. Maggiore è il diametro del punto arancio e superiore è il numero di visite provenienti da quell’area.
Il tuo sito è presente e visibile nei principali motori di ricerca, primo tra tutti Google?
Fai una prova, apri Google (Fig-7) – ma anche gli altri motori di ricerca come Yahoo, Ask e Virgilio – inserisci nel campo di ricerca il tuo dominio preceduto dal prefisso “site:” (site:www.ilmiosito.it). In questo modo riceverai come risposta l’elenco completo di tutte le pagine del sito presenti nel motore di ricerca. Non è automatico che tutte le pagine di un sito siano indicizzate specialmente se sono presenti animazioni flash o altre soluzioni tecniche che rendono le singole pagine del tuo sito indigeste ai motori di ricerca.
Se il tuo sito non è presente devi segnalarlo sito ai motori di ricerca. Per Google, ad esempio, è sufficiente collegarsi a http://www.google.it/intl/it/add_url.html (Fig-08), inserire nel campo denominato “URL” il tuo dominio completo, compreso il prefisso “http://” (http://www.ilmiosito.it). Clicca poi su “aggiungi URL” e aspetta. Nella mia esperienza sono sufficienti due settimane di attesa, trascorso questo periodo il tuo sito entrerà a far parte delle segnalazioni di Google e degli altri motori di ricerca.
Se anche dopo due mesi il tuo sito non compare significa che ci sono dei problemi. Ti consiglio di rivolgerti al tuo webmaster per discutere le cause dell’esclusione e rimuoverle. Il tuo sito va segnalato a Google anche quando sono stati apportati sostanziali aggiornamenti: questo serve a velocizzare il normale e costante aggiornamento.
Fai un’altra serie di prove inserendo nel motore di ricerca le parole con le quali pensi di dover essere trovato dai navigatori e guarda come si posiziona il tuo sito: è tra i primi posti? Si trova solo dopo troppe schermate? Non è presente?
Se non sei soddisfatto delle prestazioni del tuo sito ti suggerisco di rivolgerti a un’agenzia specializzata in ottimizzazione (Search Engine Optimization in inglese) che si attiverà per aumentare il volume di traffico (il numero di visite) che il tuo sito web riceve attraverso i motori di ricerca. Questo lavoro comprende l’ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina, sia dei contenuti.
Quanti link di altri siti portano al tuo sito?
È facile intuire che se il tuo sito è ritenuto valido, altri siti possono decidere di puntare un link verso alcune tue pagine. Questi link sono importanti e concorrono ad aumentare il PageRank della tua pagina web.
Il PageRank è un indice di importanza che Google attribuisce a ciascuna pagina ed è calcolato in base al numero di link sul web che puntano ad essa. Il suo valore, che va da 1 a 10, è influenzato anche dall’indice di importanza delle pagine che offrono il link. Le pagine che hanno un PageRank più alto, a parità di altri elementi, ottengono una posizione migliore trai risultati di una ricerca.
Il mio consiglio è lavorare affinché siti qualificanti puntino dei link verso il tuo:
- Acquista dei banner, schede prodotto o presentazioni aziendali in portali di settore.
- Spingi affinché i tuoi rivenditori, che possiedono un sito, inseriscano un link verso di te, magari proponendo uno scambio di link incrociati in modo che anche loro ne abbiano un vantaggio.Ma attenzione se a collegarsi al tuo sito è un sito spazzatura (di nessun valore, già penalizzato da Google) o un sito che non è attinente ai tuoi contenuti, il tuo sito sarà penalizzato (la sua posizione verrà spostata a un livello inferiore tra i risultati di Google). Consiglio: seleziona bene i siti e attento alle campagne di scambio links con altri siti.Per sapere se e quali siti hanno un link verso il tuo devi inserire nel campo di ricerca di Google una sorta di formula “www.ilmiosito.it -site:www. ilmiosito.it” (Fig-09) e poi osservare i
Le keywords con cui i navigatori trovano e entrano nel tuo sito vanno monitorate.
Questo dato rientra tra le informazioni messe a disposizione da Analytics. È probabile che la maggior parte di visite provengano da ricerche fatte inserendo direttamente il nome della tua azienda questo è inevitabile ma va anche favorito: metti sempre in evidenza il sito su carta intestata, biglietti da visita, pagine pubblicitarie, company-profile, schede prodotto, omaggi aziendali, manifesti, e-mail, ovunque.
Se vuoi essere trovato con una determinata keyword (parola o frase inserita in un motore di ricerca come Google) devi assicurarti che questa sia inserita nel tuo sito ad esempio nei titoli e nei testi.
Analytics è un servizio gratuito che genera statistiche di traffico relativo al tuo sito web.
È la fonte più caratteristica di internet. I dati disponibili sono moltissimi e proprio questa è la difficoltà: non annegare in questo mare di informazioni. Il consiglio è di dedicare sistematicamente un tempo opportuno alla loro lettura e osservare con pazienza la relazione tra le differenti informazioni, rilevando il loro evolversi nel tempo. Se hai deciso di aumentare i tuoi investimenti su internet, ti conviene affidarti a un professionista in grado di leggere per te le informazioni e suggerirti le migliori azioni da intraprendere.
Per accedere a questo servizio gratuito collegati a http://www.google.com/intl/it_ALL/analytics/sign_up.html e poi clicca sulla scritta “Fai clic qui per iniziare”: apparirà una schermata in cui sarà richiesto il tuo indirizzo e-mail attuale (ilmionome@esempio.it) e una password a tua scelta. Accederai infine alla pagina di Analytics in cui puoi richiedere il codice di monitoraggio che va inserito in ciascuna pagina che compone il tuo sito. Se non sei pratico di internet chiedi al tuo webmaster di fare questa operazione per te. Già dopo un giorno potrai accedere ai primi dati.
Questo strumento vi aiuterà a rispondere a domande del tipo come si muovono gli utenti all’interno del mio sito? Qual’è il tempo di permanenza? Quante pagine sono visitate da ogni utente? Quali sono le pagine più visitate? … e molte altre.
Conclusioni
Internet è uno strumento che concretamente collabora al business della tua azienda perchè costruisce relazioni, informa clienti e rivenditori, pubblicizza i tuoi prodotti e molto altro.
Come pretendi di selezionare un tuo rivenditore e una volta assunto controlli il suo operato e lo aiuti a crescere devi fare lo stesso anche con il tuo sito.
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