Forse non lo sai, ma per attuare un’efficace strategia di contenuti ti servono due risorse fondamentali: un giornalista e un blog. Ecco perché.
In un’economia in cui i “mercati sono conversazioni” occorre comunicare la propria identità e unicità in maniera coerente su tutti i canali in cui possiamo incontrare i nostri clienti attuali o potenziali.
Per riuscirci devi sviluppare una content strategy, ovvero una strategia di contenuti che avrà i seguenti obiettivi:
- definire cosa raccontiamo;
- selezionare i canali dove lo raccontiamo in relazione da un lato alla specificità del contenuto, dall’altro alle esigenze degli utenti destinatari del nostro messaggio;
- definizione della linea editoriale ovvero come lo raccontiamo: stile, tono di voce, ecc.;
- definizione del piano editoriale quadro: i temi e i format di contenuto che intendiamo affrontare nei vari canali in un periodo di tempo predefinito.
Per concretizzare la tua content strategy hai bisogno di un hub che faccia da punto di irradiazione dei contenuti e che ti permetta di avere il pieno controllo sui tuoi contenuti. Quale può essere questo hub? L’area editoriale del sito web, rappresentata sempre più spesso dal blog. Se non ce l’hai vuol dire che non sei in grado di dare risposte ai clienti che ti cercano e ti trovano online.
Perché è importante il blog o l’area editoriale del sito web?
Perché oltre a costituire il punto di diramazione, di destinazione e l’archivio dei nostri contenuti, rappresenta anche il nostro biglietto da visita: è qui che i nostri clienti, attuali o potenziali, troveranno le ultime notizie sul nostro conto, è qui che sapranno chi siamo attraverso quello che facciamo, quello che diciamo, quello che offriamo.
Questo spazio va pensato e gestito come un giornale online vero e proprio, con cui condivide le tempistiche di condivisione, l’articolazione gerarchica dei contenuti, le logiche di fruizione e consumo dei contenuti.
Per progettare un blog o un’area editoriale del sito è necessario definire una serie di elementi:
- Obiettivi di business: quali sono gli obiettivi economici che il brand sta perseguendo e che la creazione di un canale editoriale deve sostenere?
- Obiettivi di comunicazione: che obiettivi si pone questo prodotto editoriale? Quale messaggio fondamentale deve trasferire al mio pubblico?
- Target: a che tipo di lettore è primariamente diretto il canale? Ipotizziamo target diversi? Se sì, quali? Quali sono le loro caratteristiche sociodemografiche e psicografiche? Che tipo di lettore è?
- Obiettivi editoriali: di cosa parlerà il nostro canale? Quali saranno i suoi filoni di contenuto?
- Linea editoriale: il nostro canale come esporrà i suoi contenuti? Con che taglio? Con quale sguardi e con quale tono di voce?
- Struttura editoriale: quali saranno le sezioni tematiche del sito editoriale? Quali tipi di argomenti e macro-temi affronteranno?
- Format: quali formati pensiamo di utilizzare per i nostri contenuti? Articoli brevi, medi o long form content? Foto? Video? Prevediamo speciali, ebook o white paper?
Se avremo risposto con precisione a tutte queste domande, avremo in mano un documento che conterrà il nostro progetto editoriale. A questo punto il piano editoriale, ovvero la distribuzione nel tempo dei nostro contenuti sarà molto più semplice e “naturale”.
Liberamente tratto da “Professione Brand Reporter” di Diomira Cennamo e Carlo Fornaro, Hoepli Editore, 2017
[…] anni abbiamo sentito ripetere sempre più spesso che le aziende devono diventare editori, ossia produttori di contenuti. “Every company is a media company”, scriveva nel 2005 Tom Foremski, ex giornalista del […]